Biden all’Onu: “Si al rientro accordo nucleare con Iran e su Israele e Palestina, si ai due Stati

Joe Biden all’Onu presenta il nuovo volto dell’America che si affida ad un approccio più morbido nei confronti delle tensioni globali. “Una nuova era di incessante diplomazia” e “di pace” nel mondo dopo il ritiro dall’Afghanistan e assicura che l’America non cerca “una nuova guerra fredda” con la Cina, anche se resta il monito a Pechino a non aggredire i Paesi vicini e a non violare i diritti umani come fa con gli Uiguri.

Un intervento di 34 minuti nel quale ha cercato di rilanciare la leadership americana nel mondo con la cooperazione di tutti i Paesi, invitando a lavorare insieme per affrontare le sfide piu’ urgenti di questo “decennio decisivo”, come la pandemia, il cambiamento climatico, i diritti umani ma anche i cyber attacchi. Biden ha fatto capire che “l’America e’ tornata” sul fronte internazionale, promettendo nuovi aiuti per affrontare le principali emergenze: ulteriori impegni (vaccinali) nella lotta al virus, che saranno annunciati mercoledi’ nel vertice alla Casa Bianca, il raddoppio del contributo Usa per arrivare ai 100 miliardi di dollari promessi dai Paesi sviluppati a quelli piu’ vulnerabili nella lotta al climate change, e un impegno di 10 miliardi di dollari contro la fame nel mondo. Il presidente Usa non ha dimenticato due dossier delicati come il nucleare iraniano e il conflitto israelo-palestinese, ribadendo che gli Usa sono pronti a rientrare nell’accordo sul nucleare “se Teheran fara’ altrettanto” e che la “soluzione migliore” in Medio Oriente resta quella dei due Stati.

Sull’Unione Europea. “Fondamentale“, messa a dura prova prima dal caotico ritiro da Kabul e poi dal nuovo patto di sicurezza Usa-Australia-Gran Bretagna nell’Indo-Pacifico (Aukus), con la conseguente crisi dei sommergibili e il “sostegno solidale” dei Paesi europei alla Francia dopo la ministeriale Esteri di lunedi’ a New York.

Continueremo a difenderci dal terrorismo e ad usare la forza se necessario, ma come ultima risorsa, e lo dobbiamo fare con il consenso degli americani e in concertazione con i nostri alleati e i nostri partner”, ha chiarito, invocando il ricorso alle istituzioni multilaterali per affrontare le sfide globali, comprese quelle nell’area Indo-Pacifica.

Non vogliamo una nuova guerra fredda, o un mondo diviso in blocchi rigidi“, ha assicurato Biden precisando che “gli Stati Uniti vogliono partecipare alla competizione e parteciparvi con forza”. Competizione, quindi, non conflitto. “Con i nostri valori e la nostra forza difenderemo la democrazia, i nostri alleati e i nostri amici, e ci opporremo ai tentativi dei Paesi piu’ forti di dominare i piu’ deboli“, ha messo in guardia le autocrazie, prima che il presidente cinese Xi Jinping intervenisse con un videomessaggio.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha invitato Washington e Pechino al “dialogo” e alla “comprensione” per evitare una degenerazione delle crisi mondiali che sarebbe “molto meno prevedibile della guerra fredda”. “Il mondo non e’ mai stato piu’ minacciato o piu’ diviso, siamo sull’orlo di un abisso e ci muoviamo nella direzione sbagliata”, ha ammonito Guterres evocando “un pianeta che si muove verso due insiemi differenti di regole economiche, commerciali, finanziarie e tecnologiche, due approcci divergenti nello sviluppo dell’intelligenza artificiale e alla fine due strategie militari e geopolitiche diverse“.

Il numero uno dell’Onu ha quindi elencato le crisi aperte, come la pandemia, il riscaldamento climatico, gli sconvolgimenti dall’Afghanistan all’Etiopia allo Yemen, l’ondata di sfiducia e disinformazione.

Biden all’Onu: “Si al rientro accordo nucleare con Iran e su Israele e Palestina, si ai due Stati

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