Gli Usa corrono sull’ipersonico: sganciato con successo un missile planante da un B-52H

   

(di Massimiliano D’Elia) La Russia fino a ieri ha ostentato al mondo la sua superiorità nel settore degli armamenti ipersonici. Lo scorso mese Mosca aveva annunciato di aver usato per la prima volta in Ucraina i Kinzhal, missili balistici ipersonici con capacità nucleare o convenzionale, lanciato da un Mig-31 modificato. Una delle sei armi di “prossima generazione” citate da Putin nel discorso del 1° marzo 2018. Una dimostrazione al mondo che la tecnologia ipersonica russa era matura ed impiegabile sui campi di battaglia. Uno schiaffo tattico alle superpotenze occidentali. Ad oggi sono stati 12 i Kinzhal utilizzati con successo in Ucraina.

Il Kinzhal ha una gittata dichiarata di 1.500-2.000 km con un carico utile nucleare o convenzionale di 480 kg. È lungo 8 metri, con un diametro di uno e un peso di lancio di circa 4.300 kg. Simile per dimensioni al missile balistico a corto raggio 9M723 Iskander, ha tuttavia caratteristiche distintive, tra cui una sezione di coda ridisegnata e timoni ridotti.

Dopo il lancio, il Kinzhal accelera rapidamente fino a Mach 4 e può raggiungere velocità fino a Mach 10 (12.350 km/h). Questa velocità, combinata con la traiettoria di volo irregolare del missile e l’elevata manovrabilità, può complicarne l’intercettazione.

L’America corre per colmare il gap capacitivo

L’Aeronautica americana giorni fa ha annunciato di aver effettuato con successo il lancio di un suo missile ipersonico – AGM-183 ARRW -, sganciato da un bombardiere B-52H al largo della costa della California. Ha volato a Mach 5. Non velocissimo perché non ha raggiunto i Mach 10 dei missili concorrenti di Cina e Russia ma ha dimostrato una evidente capacità di cambiare traiettoria, caratteristica fondamentale per eludere le difese missilistiche moderne.

Ad annunciare il successo del lancio il generale dell’USAF Heath Collins: “È un risultato importante per l’Air Force”. Il nostro team altamente qualificato ha scritto la storia su questa prima arma ipersonica lanciata dall’aria“, ha affermato il tenente colonnello Michael Jungquist, direttore del 419th Flight Test Squadron e della Global Power Bomber Combined Test Force, che ha eseguito il test. “Stiamo facendo tutto il necessario per far approvare quest’arma rivoluzionaria il prima possibile”

L’ AGM-183 ARRW utilizza un razzo booster per portare il missile a velocità superiori a Mach 5, dopodiché un veicolo planante ipersonico si separa quindi dal booster e plana ad alta velocità verso il suo bersaglio. Prima di questo lancio lo sviluppo dell’arma ha subito tre fallimenti. Nel primo e nel terzo test, il prototipo dell’AGM-183A non si era sganciato dal B-52H che lo trasportava. Durante il secondo test, il missile si era separato dal velivolo ma senza l’accensione del motore.

Il segretario dell’Air Force Frank Kendall, prima del successo di sabato scorso, ha raccontato dei problemi riscontrati dal programma ARRW: “Finora il programma non ha avuto successo nella ricerca e nello sviluppo. Vogliamo vedere una un test positivo prima di prendere la decisione sull’impegno per la produzione, quindi aspetteremo e vedremo”. A ottobre prossimo ci sarà il test definitivo che potrebbe dare il via alla produzione su vasta scala.

Il Pentagono ha accelerato lo sviluppo delle armi ipersoniche per colmare il gap capacitivo di Cina e Russia. Con il via del Congresso ora la strada sembra segnata verso una nuova e affascinante sfida a velocità ipersoniche, oltre Mach 10.

Il programma Lockheed Martin Hypersonic ARRWAir-launched Rapid Response Weapon – mira a fornire una capacità di armi ipersoniche convenzionali, all’US Air Force, progettate per percorrere 500 miglia in soli 10 minuti.

Le altre armi di Putin

Putin circa due anni fa diceva alla Nazione: “siamo invincibili”. Il riferimento era dovuto al successo dei test militari sui nuovi armamenti sviluppati negli ultimi anni a tecnologia ipersonica. Parliamo di missili intercontinentali con capacità ipersoniche Avangard (HGV- Hypersonic Glide Vehicle) e dei sistemi di combattimento basati sul Laser “Peresvet”. Saranno operativi entro quest’anno, enfatizzava Putin, i super-heavy missili intercontinentali balistici, Sarmat, in grado di eludere le difese Abm statunitensi e capaci di trasportare fino a 24 testate HGV.

Il numero dei velivoli da combattimento equipaggiati con missili ipersonici Kinzhal (duemila chilometri di gittata, con velocità fino a Mach 10) aumenterà, come pure lo schieramento dei missili da crociera Kalibr (subsonici-supersonici) sulle navi da combattimento. Il missile ipersonico Zircon (mille chilometri, Mach 8-9) antinave (invisibile ai radar) entrerà in servizio a breve.

Ora a quanto pare gli Stati Uniti, seppur in ritardo, stanno cercando di raggiungere la tecnologia sviluppata dai russi nell’ipersonico. A vantaggio degli americani, per quanto riguarda il discorso tempo, vi sono le enormi risorse finanziare che l’Amministrazione Biden può mettere a disposizione dell’industria domestica.