Kabul, incubo Usa: attacco a velivoli cargo in fase di decollo o atterraggio

E’ atterrato all’aeroporto di Fiumicino l’ultimo volo dell’Aeronautica militare per il ponte aereo umanitario tra Afghanistan e l’Italia, con a bordo 110 persone, tra cui 58 afghani. A bordo anche l’ambasciatore Pontecorvo, il console Claudi e i carabinieri del Tuscania. Pontecorvo ha spiegato che dal paese sono state portate via 120mila persone e, ora che i ponti aerei occidentali sono quasi tutti finiti, a chi vuole andare via restano poche scelte, ma “le vie terrestri sono aperte si puo’ viaggiare con relativa calma”. Nel frattempo, infatti, si intensifica l’esodo dei profughi verso il Pakistan. E’ triplicato il numero giornaliero di afghani (dai 4-8.000 a circa 24.000) che oltrepassano il confine con il Pakistan presso Spin Boldak-Chaman. Il Pakistan però non vuole consentire ai rifugiati afghani di raggiungere le città più vicine ed è intenzionato a predisporre campi profughi nei pressi del confine, anche all’interno dell’Afghanistan stesso.

Le evacuazioni all’aeroporto di Kabul stanno continuando anche stamane ad un “ritmo molto veloce”. Lo ha riferito all’agenzia Reuters un funzionario occidentale che e’ voluto rimanere anonimo aggiungendo che sara’ fornito “un passaggio rapido” per lasciare l’Afghanistan “nelle prossime 48 ore”, ovvero entro il 30 agosto, “a tutti gli stranieri” che lo vorranno.

Questa notte, come promesso dal presidente Biden durante il suo terzo speech alla Nazione sull’Afghanistan, è stato lanciato un attacco con droni verso postazioni dell’Isis K. Il raid nell’est del Paese avrebbe portato all’eliminazione di un esponente jihadista che preparava “nuovi attacchi”. Infatti si temono nuovi attacchi nella capitale e l’ambasciata ha chiesto ai cittadini americani di allontanarsi dallo scalo.

Attentati imminenti e pericolo per i velivoli in partenza dall’aeroporto di Kabul

Gli analisti di intelligence americani sono convinti sulla possibilità di nuovi attentati suicidi nell’area dell’aeroporto di Kabul, o addirittura all’interno dello stesso. Ma l’incubo peggiore è quello che un areo carico di passeggeri come quel C-17 dell’Usaf, colmo oltre il consentito, con più di 700 persone a bordo, possa essere colpito mentre decolla. Questa evenienza non è stata tanto palesata tant’è che Cremonesi su il Corriere della Sera riferisce che al Pentagono sussurrano a bassa voce questo pericolo. Non è escluso, infatti, come un missile leggero terra-aria, la raffica di una mitragliatrice pesante, un colpo di mortaio, o persino di un vecchio Rpg sovietico possa raggiungere uno di quei cargo in fase di decollo o atterraggio. Infatti i piloti della coalizione, sempre più spesso, in decollo e atterraggio, hanno sparato i dissuasori “Flares per confondere i sensori dei missili eventualmente sparati contro il loro velivolo.

Flares

Anche la nostra Aeronautica ha vissuto momenti concitati, proprio il giorno degli attentati, quando il pilota di un C-130J ha dovuto effettuare, come scrive in una nota lo Stato Maggiore, una manovra evasiva per proteggere il velivolo e i passeggeri. Al riguardo l’Aeronautica ha precisato anche che nessun colpo di arma da fuoco ha interessato il velivolo. Il capo equipaggio dell’aereo, come previsto dalle procedure operative ed oggetto di costante addestramento, nell’osservare dei colpi di arma da fuoco provenienti da terra e diretti verso l’alto, visibili come traccianti, ha messo immediatamente in atto una manovra evasiva per proteggere il velivolo ed i passeggeri ed evitare che il velivolo potesse attraversare lo spazio aereo dove erano stati osservati i colpi traccianti.

Rpg dell’ex Urss

Le truppe americane sul terreno sono sempre di meno e non a caso, in queste ore, si sta procedendo ad un passaggio di consegne tra marines e miliziani talebani per garantire la sicurezza dell’aeroporto. I talebani ai due check-point prima dell’aeroporto stanno mandando indietro tutti gli afghani concedendo pochissimi permessi solo a chi possiede documenti rilasciati dalle autorità americane. Il 31 agosto terminerà l’evacuazione americana mentre i talebani prenderanno possesso completo dell’unico scalo internazionale del paese. In questa fase gli americani hanno bisogno della sicurezza che potranno e riusciranno a garantire i talebani poiché gli ultimi voli saranno pieni di militari a stelle e strisce.

Impeachment per Biden?

I repubblicani passano all’attacco dell’amministrazione Biden per la crisi afghana: due deputati del Grand Old Party, Ralph Norman e Andy Harris, hanno presentato un paio di articoli di impeachment contro il segretario di stato Antony Blinken per la sua “fallimentare” gestione delle evacuazioni, accusandolo di non essere riuscito a proteggere le vite degli americani. Difficile che abbiano chance di successo in una Camera controllata dai dem, ma l’iniziativa rischia di minare l’immagine del capo della diplomazia americana.

Joe Biden, invece, non chiederà le dimissioni di alcun leader militare dopo l’attacco di ieri a Kabul. Lo ha chiarito la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, sottolineando come sia “devastante per il presidente, devastante per i leader delle forze armate, perdere uomini e donne che lavorano per te”. Ma Biden non chiederà le dimissioni di alcun generale, ha scandito Psaki che, alla domanda se il presidente confermi la sua fiducia nel segretario di Stato Antony Blinken, ha risposto affermativamente. E alla domanda su come risponda alle richieste di impeachment di alcuni repubblicani, ha replicato secca: “Non rispondo nel giorno in cui stiamo ancora onorando le vite di donne e uomini delle forze armate che hanno perso la vita ieri”.

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