Mali, attaccata  base di GAO, nessun italiano ferito

La Base Operativa Avanzata di Gao, in Mali, è stata colpita da colpi di mortaio da parte di forze ostili alla coalizione internazionale a guida francese, che opera in Sahel nell’ambito dell’Operazione Barkhane.
Secondo quanto rende noto lo Stato Maggiore della Difesa, non si registrano feriti italiani ed il personale è in sicurezza. I soldati del contingente italiano inquadrati nella Task Force “Jacana”, circa 20 militari che fanno parte dello staff del Comando e del National Support Element distaccato a Gao, stanno bene e durante l’attacco si sono rifugiati all’interno di appositi bunker che garantiscono la loro incolumità. La situazione è monitorata in tempo reale dal Comando Operativo di Vertice Interforze – COVI. Il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, e’ stato aggiornato costantemente ed ha seguito l’evolversi della situazione personalmente.

Task Force Takuba

Circa 200 militari italiani opererano all’interno della TF Takuba, garantendo capacità di evacuazione medica del personale della coalizione in operazione mediante l’impiego dei 3 velivoli da trasporto CH 47 F dell’Esercito, in configurazione medevac che si avvalgono della necessaria cornice di sicurezza assicurata dai 3 elicotteri da esplorazione e scorta AH – 129D “Mangusta”, del 5° e 7° reggimento della Brigata Aeromobile dell’Esercito, inquadrati nella Task Force “Jacana”.

La TF Jacana, comandata dal colonnello dell’Esercito, Andrea Carbonaro, si avvale, altresì, di squadre fucilieri “Guardian Angel” del 66° Reggimento dell’Esercito che garantiscono la sicurezza dei CH 47F da bordo dei velivoli.

Il contributo italiano si completa con la disponibilità di un assetto sanitario di capacità pre-ospedaliera di tipo Role 1, con un team che assicurerà il supporto medico a tutto il personale della coalizione e con la presenza del National Support Element.

Operazione Barkane

L’operazione Barkhane prende il via nell’agosto 2014 dall’operazione nazionale Serval, lanciata in emergenza nel gennaio 2013 per fare fronte agli avanzati jihadisti e ribelli in Mali. L’obiettivo è quello di mettere in sicurezza tutti i Paesi del G5 Sahel, essenzialmente Mali, Niger, Burkina Faso e Ciad, ed è concentrata sulla lotta contro le reti terroristiche e contro i movimenti transnazionali dei ribelli.

Missione Onu MINUSMA

La missione delle Nazioni Unite MINUSMA (United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali) è stata decisa con la Risoluzione 2100 del 25 aprile 2013 dal Consiglio di Sicurezza per sostenere il processo politico di transizione e aiutare la stabilizzazione del Mali.​
Con la risoluzione 2364 del 2017, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU all’unanimità ha esteso fino al 30 giugno 2018.

Adottando all’unanimità la Risoluzione 2164 del 25 giugno 2014, il Consiglio ha inoltre deciso che la missione si concentrasse su compiti, come garantire la sicurezza, la stabilizzazione e la protezione dei civili; sostenere il dialogo politico e la riconciliazione nazionale; assistere il ristabilimento dell’autorità statale, la ricostruzione del settore della sicurezza, e la promozione e protezione dei diritti umani nel paese.

L’Ufficio delle UN in Mali (UNOM) è stato assorbito da MINUSMA dal 25 aprile 2013.

Da luglio 2013, MINUSMA è subentrata alla missione Africana di supporto al Mali (AFISMA).

La componente militare di MINUSMA, con una forza autorizzata di oltre 13.000 uomini di 57 Paesi, consta di osservatori militari, funzionari di staff e personale schierato nelle principali citta’ maliane tra cui Kidal, Gao, Tomboctu, Mopti.

Missione Misin

Il Governo italiano ha autorizzato la “Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger – MISIN” (con area geografica di intervento allargata anche a Mauritania, Nigeria e Benin) al fine di incrementare le capacità volte al contrasto del fenomeno dei traffici illegali e delle minacce alla sicurezza, nell’ambito di uno sforzo congiunto europeo e statunitense per la stabilizzazione dell’area e il rafforzamento delle capacità di controllo del territorio da parte delle autorità nigerine e dei Paesi del G5 Sahel.

La MISIN, comandata dal colonnello pilota dell’Aeronautica Militare, Davide Cipelletti, è una missione bilaterale intesa a supportare lo sviluppo delle Forze di sicurezza della Repubblica del Niger per l’incremento di capacità volte al contrasto del fenomeno dei traffici illegali e delle minacce alla sicurezza, nell’ambito di uno sforzo congiunto europeo e statunitense per la stabilizzazione dell’area del Sahel. Dal gennaio 2018, il contingente italiano ha erogato 238 corsi a favore di oltre 5800 frequentatori.

La MISIN, attraverso la propria funzione CIMIC (Civil-Military Cooperation, collaborazione civile-militare) ha inoltre affiancato l’Ambasciata d’Italia in Niger nelle donazioni di medicinali, di strutture di prima accoglienza, di presidi sanitari e attrezzature per la prevenzione e la cura delle patologie più diffuse nel Paese.

Mali, attaccata base di GAO, nessun italiano ferito