Migranti, Conte invita Salvini a farli sbarcare. Salvini: “gli risponderò garbatamente”

Mi ha scritto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte “per lo sbarco di alcuni centinaia di migranti a bordo di una nave di una ong che però è straniera e in acque straniere.. gli risponderò garbatamente. Non si capisce perché debbano sbarcare in Italia”.  Lo ha riferito il leader della Lega Matteo Salvini da Genova. Lo sblocco in seguito alla decisione del Tar del Lazio di sospendere il divieto d’ingresso nelle acque territoriali italiane della Open Arms. La Ong sulla base della decisione dei giudici ha detto:  “ci dirigiamo verso il porto sicuro più vicino in modo che i diritti delle 147 persone, da 13 giorni sul ponte della nostra nave, vengano garantiti“.

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La  Ong ha chiesto chiarimenti ai ministri che hanno firmato il divieto di ingresso, Salvini, Trenta e Toninelli: “si chiede di conoscere quali provvedimenti le autorità intendano adottare in osservanza della normativa internazionale e italiana“.

Sono quindi intervenuti i giudici che hanno ricordato  che “le convenzioni internazionali impongono il divieto di respingimento alla frontiera o di espulsione dei minori stranieri non accompagnati” riconoscendo loro, scrive l’Ansa, “il diritto ad essere accolti in strutture idonee“.

Salvini è al riguardo perentorio: “Niente porti, né per la Open Arms né per la Ocean Viking, che ha formalmente chiesto all’Italia e a Malta un approdo sicuro. “Navighino verso la Spagna” dice rivolgendosi alla Ong spagnola, mentre per la nave di Sos Mediterranee e Msf – che ha a bordo 356 persone di cui 103 minori, solo 11 dei quali accompagnati – il ministro fa sapere che la Guardia Costiera libica ha indicato Tripoli come porto sicuro.”

La risposta delle  Ong : “non riporteremo le persone in Libia in nessuna circostanza. Per il diritto internazionale né Tripoli né alcun altro porto in Libia sono porti sicuri e riportare le persone lì sarebbe una grave violazione“.

Al riguardo anche l’Unhcr ha detto: “i violenti combattimenti in Libia e le segnalazioni di violazioni dei diritti umani fanno sì che quel Paese non possa essere considerato un porto sicuro“.

Si rivolge invece al premier Conte il segretario del Pd Nicola Zingaretti: “faccia sbarcare i migranti ostaggio del ministro dimissionario Salvini. Esistono priorità che hanno precedenza su tutto, va rimessa al centro la persona umana e trovata una soluzione“.

La situazione rimane ancora tesa anche alla luce della crisi di Governo in atto.

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