Stoltenberg dopo Seul vola in Giappone, mentre Kiev pressa per gli F-16. Polonia dice Si, Washington No e la Francia più possibilista

La Nato continuerà a rafforzare la sua partnership con il Giappone durante la guerra in Ucraina, ha dichiarato il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg durante una visita in Giappone, dove incontrerà il primo ministro Fumio Kishida.

La guerra in Ucraina è importante per tutti noi, siamo molto grati per il supporto che il Giappone sta fornendo, grazie gli aerei da carico messi a disposizione“, ha detto Stoltenberg dalla base aerea giapponese di Iruma.

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Il suo tour che lo ha visto anche in Corea del Sud, mira a rafforzare i legami con gli alleati occidentali in Asia di fronte alla guerra in Ucraina e alla crescente concorrenza con la Cina.

Parlando lunedì a Seul, Stoltenberg ha esortato la Corea del Sud ad aumentare il suo sostegno militare all’Ucraina fornendo munizioni, citando altri paesi che hanno cambiato la loro politica di non fornire armi ai paesi in conflitto a seguito dell’invasione della Russia.

Ungheria ed Austria: no armi all’Ucraina

L’Ungheria e l’Austria non invieranno armi all’Ucraina e vorrebbero prevenire l’escalation del conflitto in corso, ha dichiarato il ministro della Difesa ungherese, Kristof Szalay-Bobrovniczky, dopo i colloqui con la sua controparte austriaca Klaudia Tanner a Budapest.

Secondo quanto riporta la Tass, “la posizione dell’Ungheria è chiara: non spediamo armi nell’area del conflitto, perché vogliamo evitarne l’escalation, e la nostra posizione coincide con quella dell’Austria”, ha detto Szalay-Bobrovniczky, sottolineando che i due ministri hanno discusso della situazione in Ucraina. “Anche l’Austria, che è neutrale, non spedisce armi dove si svolgono le ostilità”.

Da parte sua, Tanner ha dichiarato di considerare il rischio che il conflitto ucraino si riversi in Europa come il pericolo maggiore: “Non stiamo parlando solo di guerra convenzionale, ma anche di minacce non tradizionali, come la crescita della migrazione, per via della guerra”.

Polonia disposta ad inviare gli F-16 a Kiev

La Polonia è disponibile alla fornitura di caccia F-16, ha affermato Andriy Yermak, il consigliere più anziano del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Yermak ha detto che l’Ucraina ha avuto “segnali positivi” da Varsavia in un post su Telegram, anche se il primo ministro polacco è stato attento a sottolineare che il suo Paese avrebbe agito solo in consultazione con gli alleati della Nato.

Coordiniamo tutte le azioni volte a rafforzare le forze di difesa dell’Ucraina con i nostri partner della Nato“, ha detto Mateusz Morawiecki nella conferenza stampa in cui ha annunciato l’intenzione di aumentare la spesa per la difesa del suo Paese al 4% del Pil, quando gli è stato chiesto dei jet. 

Washington contraria all’invio dei caccia

Il presidente Usa Joe Biden ha risposto “no” oggi a chi gli ha chiesto, in conferenza stampa, se gli Stati Uniti avrebbero fornito jet da combattimento F-16 all’Ucraina.

La settimana scorsa Bidena veva annunciato la decisione di inviare al Paese 31 carri armati Abrams. Poco dopo quell’annuncio, Yuriy Sak, consigliere del segretario alla Difesa ucraino, aveva detto di essere ottimista sulla possibilità di ricevere jet da combattimento occidentali, come gli F-16 americani. 

Macron “non esclude nulla” sull’invio dei cacci

Nulla è escluso di principio” è invece la risposta del presidente francese Emmanuel Macron, a una domanda sull’ipotesi di inviare aerei da caccia a Kiev. Macron ha sottolineato tuttavia che qualsiasi decisione presume alcuni “criteri”: una “domanda formulata” dall’Ucraina, che “non sia tale da produrre una escalation”, né finalizzata “a colpire il territorio russo ma piuttosto a sostenere lo sforzo di resistenza”. Però, “che non vada a indebolire la capacità delle forze armate francesi”. 

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