La guerra continua. L’Ucraina annuncia una propria produzione di armi  mentre Putin arruola volontari cubani

(di Andrea Pinto) Vladimir Putin nel giorno delle celebrazioni per l’annessione delle ex Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk e le regioni di Kherson e Zaporizhzhia, tramire l’agenzia Tass, si è congratulato con i residenti per questa ricorrenza annuale “veramente determinante, storica e fatidica“.

Il presidente ucraino Zelensky, in risposta, ha partecipato al Forum internazionale sull’industria della difesa lanciando il guanto di sfida a Putin con l’annuncio, sostenuto da Biden, di produrre armi direttamente in Ucraina. Nella prestigiosa sede internazionale ha invitato ben 252 aziende di 30 diversi Paesi ad investire in Ucraina per la produzione di armi. Un modo per non dipendere dai Paesi occidentali il cui consenso interno inizia a scricchiolare per via delle decine di miliardi impegnati in una guerra che sembra non aver fine.

Non a caso ieri la Camera Usa, per evitare lo shutdown, ha votato una proposta di budget che non comprende i finanziamenti a favore di Kiev. Nei prossimi 45 giorni però le varie parti politiche potranno comunque integrare la manovra finanziaria di ulteriori fondi che potrebbero comprendere capitoli di spesa a favore dello sforzo bellico ucraino.

La guerra sarà lunga perchè tutti gli indicatori protendono in tal senso e da qui la necessità di non gravare esclusivamente sulla coalizione occidentale che alla lunga, alla luce di prossimi importanti impegni elettoriali in Usa e Ue, potrebbe cedere alle forze politiche interne sfavorevoli a disperdere importanti risorse in una guerra di logoramento apparentemente indefinita a fronte di una persistente inflazione che attanaglia le economie moderne nell’era post-covid.

Secondo il premier ucraino Denis Shmyhal gli interventi per la produzione di armi supereranno nel 2024 1.4 miliardi di euro. Di fatto 38 società straniere hanno già aderito.

Kiev intende costruire un arsenale moderno e potente da contrapporre alla Russia localizzando in Ucraina la produzione delle attrezzature necessarie e dei sistemi di difesa avanzati utilizzati dai soldati.

L’Alleanza delle Industrie della Difesa – 38 aziende hanno già dato la loro disponibilità – sono incoraggiate a partecipare all’iniziativa, sostenuta dagli Stati Uniti, perchè potrebbero godere di un regime economico speciale.

Tra le aziende interessate anche la turca Baykar, balzata alla cronaca mondiale per i droni Bayraktar TB2. I droni recentemente hanno subito in importante aggiornamento che prevede la sostituzione del motore, più veloce e più silenzioso. La Baykar ha annunciato un investimento di 100 milioni di dollari per tre progetti dedicati al conflitto in Ucraina. Un consigliere militare di Zelensky ha reso noto che sarà costituito un fondo speciale per la difesa per attrarre secialisti militari dei vari Paesi e la creazione di joint venture con i Paesi del Sud del mondo.

Mosca corre ai ripari in attesa di affrontare il secondo inverno consecutivo al fronte. Ieri ha annunciato la coscrizione obbligatoria di 130mila nuove reclute che saranno impiegate nelle zone occupate e tenute in allarme nel caso in cui la prima linea del fronte richiedesse ulteriori sacrifici. Secondo il Dipartimento di Stato Usa sarebbe in atto, anche, una campagna di arruolamento di volontari cubani. Putin ha anche annunciato che la Brigata Wagner ritornerà presto in prima linea alla guida del comandante Troshev che è stato insetito negli organici come effettivo del ministero della Difesa.

L’ex presidente Medvedev sempre ieri è stato più diretto con l’annuncio che “l’operazione militare speciale” non si fermermerà prima che il regime nazista di Kiev sarà completamente distrutto e non ci saranno altre nuove regioni all’interno della Russia.

In risposta il consigliere presidenziale ucraino Podolyak è stato lapidario: “Non esistono nuovi territori russi territori annessi, e non c è alcuna possibilità che la Russia riesca a mantenerne il controllo. Cè solo il territorio dell’Ucraina, inclusa la Crimea“.

Nel frattempo gli ucraini sul terreno avanzano lentamente mentre i russi hanno ricominciato a bombardare le infrastrutture energetiche, come un oleodotto fatto saltare in aria ieri.

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